Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2011

Mangiarsi le mani o costruire, finalmente, un soggetto politico adeguato ai tempi che stiamo vivendo?

Adriano Sofri, all'indomani del trionfo dei verdi tedeschi, scrive sulla sua pagina di facebook : ‎(E i verdi italiani si mangiano le mani). Questa sua battuta, pur tra parentesi, merita una risposta articolata. In molti non si stanno mangiando le mani ma stanno lavorando per vedere di cambiare l'anomalia italiana voluta anche da chi ha preso una vera e propria cantonata ai tempi della costruzione del PD. Allora(2007) risposi ad Adriano così (è un po' datata, ma la sostanza non è mutata): Caro Adriano Sofri, (mio personale e segreto maestro, assunto a tale ruolo grazie alla sua profonda solitudine nella quale mi rispecchio e riconosco) le scrivo questa lettera per interloquire a proposito del suo articolo su Repubblica di Domenica 22 Aprile e per rivolgerle un appello disperato. Premetto che saluto con favore la nascita del Partito Democratico per molti dei motivi da lei descritti (come saluto con favore una ricomposizione della così detta sinistra radicale e tutto ...

Quando avevamo tutte le risposte ci hanno cambiato le domande

Personale storia dei Verdi e nodi ancora attuali. (intervento all'incontro regionale dei verdi a Coltano (PI) Marzo 2003) (...) I Verdi nascono negli anni '80 sulle contraddizioni nuove del '900. Principalmente quella ambientale, ma anche sul rapporto Nord-Sud del mondo, sul suo insostenibile disequilibrio ed infine sulla contraddizione guerra-pace, con un tentativo di accoglimento delle tematiche nonviolente. Nei Verdi confluiscono, con vari passaggi, tre filoni di pensiero (ovviamente con tutti i limiti che i tentativi di schematizzazione comportano): 1.. L'ecologismo profondo, che fa riferimento a pensatori come Ivan Illich, Wendell Berry, Edward Goldsmith ecc. e che da noi è ben esemplificato da Giannozzo Pucci e il gruppo dei Verdi fiorentini del primo momento. 2.. L'ambientalismo scientifico che fa riferimento a Berry Commoner, al Club di Roma, Jeremy Rifkin ecc. e che trova i suoi esponenti politici in Gianni Mattioli, Massimo Scalia e altri. 3.. ...

Guerra e nonviolenza

Intervengo nel dibattito sulla guerra in Libia ripubblicando questa sofferta lettera a Barbara Grandi. Era la Pasqua del 1999, già 12 anni fa. La scrissi dopo un incontro traumatico dell'associazione Langer dove Barbara uscì in lacrime perché l'associazione non aderì alle manifestazioni contro l'intervento in Kosovo. Ricordo solo che da Gandhi a Lanza Del Vasto a Capitini e a tutti i teorici della nonviolenza, questa è strettamente legata alla ricerca della verità e assai lontana da atteggiamenti dogmatici di chi ritiene di avere la verità in tasca. Questo comporta il farsi attraversare dalle contraddizioni tanto della vita quotidiana che della storia. Ho conosciuto Alex alle assemblee degli obiettori fiscali alle spese militari, sono un obiettore di coscienza ed ho svolto il servizio sostitutivo civile. Ricordo l'autentico trauma provato quando Alex chiese l'intervento armato in Bosnia. A tanti anni di distanza la riflessione all'interno dell'area nonvio...

Decolonizzazione dell'immaginario

Serge Latouche sostiene che il primo passo da fare per una possibile inversione di rotta è decolonizzare il nostro immaginario. Quanto siamo impregnati delle idee di sviluppo, crescita, progresso? Il motore e il treno sono le immagini che hanno caratterizzato gli ultimi sessant'anni. Per giustificare qualsiasi cosa non si trova meglio che dire: "E' un nuovo motore di sviluppo". Oggi c'è chi lo dice anche per le energie rinnovabili, non comprendendone invece il ruolo fondamentale per un atterraggio morbido e possibilmente non traumatico tra la fine di un'epoca e un'altra. Proviamo ad iniziare l’opera di “decolonizzazione dell’immaginario” provando a costruire nuove immagini? Immaginiamo la società dell’ultimo secolo e mezzo come un autobus di una gita. Partiamo tutti quanti felici e contenti. Non avevamo mai preso un autobus. E’ bello percorrere in pochi minuti la strada che ieri percorrevamo in ore, vedere il paesaggio, gli alberi ingoiati all’in...

Come far diventare "desiderabile" la Conversine ecologica?

Abbiamo visto in tutti questi anni che non bastano gli allarmi, le previsioni catastrofiche, le lucide diagnosi che dimostrano lo stato devastato di salute del pianeta. Un po' di più funzionano le catastrofi vere e proprie. Fu dopo Chernobyl che fu vinto il referendum sul nucleare nel 1987 e, probabilmente, il disastro in Giappone di questi giorni farà raggiungere il quorum e vincere il referendum del prossimo 12 Giugno (almeno me lo auguro!). Siamo come bambini che giocano col pallone in casa, non crediamo al genitore che grida di continuo "Guarda che te le do! Così rompi i vetri!". Poi arriva lo specchio in frantumi e lo scapaccione e per un po' ci calmiamo. Ma abbiamo la memoria breve e l'impulso a tornare a giocare col pallone in casa è forte. Occorre che il genitore accompagni il figlio a giocare fuori, perché veda che è più bello e più divertente e lo desideri più di giocare in casa. A fare questo apparentemente semplice lavoro ci hanno pensato Michele D...

Ma chi ha aderito fino ad ora agli appelli "Abbiamo un sogno" ed "Io cambio"?

Sono oltre 5000 le persone che ad oggi hanno firmato gli appelli che promuovono la convention del 21-22 Maggio. Ecco alcuni nomi. Se non lo hai ancora fatto puoi aderire. E' un contributo piccolo ma importante. Appello "Abbiamo un sogno": Michele Dotti - Educatore, formatore e scrittore Francuccio Gesualdi - Coordinatore Centro nuovo modello di sviluppo Marco Boschini - Assessore a Colorno Andrea Segrè - Preside Facoltà di agraria di Bologna, ideatore del Last Minute Market Riccardo Petrella - Economista, fondatore del Contratto Mondiale dell'Acqua Jacopo Fo - Scrittore, attore, esperto di ecotecnologie Chiara Sasso - Rete dei Comuni Solidali Flavio Lotti - Coordinatore Tavola della pace e Enti locali per la pace Serge Latouche - Economista e filosofo francese, professore emerito all'Università di Parigi Dario Fo - Attore, scrittore nobel per la letteratura Franca Rame - Attrice e scrittrice Fabio Salviato - Fondatore di Banca Etica Michele Buono - ...

Passi concreti verso un nuovo soggetto politico ecologista e civico

Nel giorno del 150° anniversario dell'Unità di Italia, proprio mentre il Presidente della Repubblica ricorda a tutti che "divisi saremmo stati spazzati via", è con lo stesso spirito e con la volontà di unire per costruire un futuro migliore che la Costituente Ecologista e l’appello “Abbiamo un Sogno” invitano tutti gli interessati a partecipare il 21 e 22 maggio prossimo a Roma alla prima Convention nazionale per un nuovo soggetto politico ecologista e civico, per avviare un primo confronto sui contenuti programmatici ed organizzativi fra tutti coloro che hanno aderito agli appelli "Io Cambio" e “Abbiamo un Sogno”. La grave situazione in cui si trova il nostro paese richiede da parte di tutti noi una grande assunzione di responsabilità. Il 29 e 30 gennaio scorso si è svolto a Bologna un incontro tra i movimenti e le reti ecologiste e civiche. In quella sede abbiamo registrato una positiva convergenza oltre che tra i firmatari dei due appelli anche con i Movime...

"Va male tutto ciò che vi si oppone: soprattutto la rinuncia a un pensiero radicale"di Guido Viale

EDITORIALE     |     di Guido Viale L'APOCALISSE È GIÀ QUI da  http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20110317/pagina/01/pezzo/299339/ Apocalisse significa rivelazione. Che cosa ci rivela l'apocalisse scatenata dal maremoto che ha colpito la costa nordorientale del Giappone? Non o non solo - come sostengono più o meno tutti i media ufficiali - che la sicurezza (totale) non è mai raggiungibile e che anche la tecnologia, l'infrastruttura e l'organizzazione di un paese moderno ed efficiente non bastano a contenere i danni provocati dall'infinita potenza di una natura che si risveglia. Il fatto è, invece, che tecnologia, infrastrutture e organizzazione a volte - e per lo più - moltiplicano quei danni, com'è successo in Giappone, dove la cattiva gestione di una, o molte, centrali nucleari si è andata ad aggiungere ai danni dello tsunami. Non è stato lo tsunami a frustrare anche le migliori intenzioni di governanti, manager, amministratori e comunica...

La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile.

Immagine
Perchè l'allarme non ha prodotto la svolta? E' già finito l'intervallo di lucidità (Stoccolma 1972 - Rio 1992)? Allarmi catastrofisti, lamenti, manifestazioni, boicottaggi, raccolte di firme...: tutto ciò ha aiutato a riconoscere l'emergenza : le malattie sono state diagnosticate, le possibilità di guarigione studiate e discusse - terapie complessive non sono state ancora attuate. E soprattutto: appare tutt'altro che assicurata la volontà di guarigione, se ci fosse, produrrebbe azioni e segnali ben più determinati. Visto però che le cause dell'emergenza ecologica non risalgono ad una cricca dittatoriale di congiurati assetati di profitto e di distruzione, bensì ricevono quotidianamente un massiccio e pressoché plebiscitario consenso di popolo, la svolta appare assai più difficile. Malfattori e vittime coincidono in larga misura. A. Langer http://www.alexanderlanger.org/it/145/1147

Ci sono grandi disastri che hanno quest'effetto: di sconvolgere non solo le vite ma vasti castelli di teorie filosofiche ritenute sicure

L'ANALISI Il dovere della paura di BARBARA SPINELLI da:  http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/16/news/spinelli_commento-13663577/?ref=HREA-1 Ci sono momenti così, nella storia degli uomini: dove si reagisce con l'emozione oltre che con la razionalità, perché l'emozione sveglia, incita a stare all'erta. Già in Eschilo, la passione e il patire sono fonti d'apprendimento. È il caso del Giappone da quando, venerdì, lo tsunami s'è aggiunto al terremoto e non solo ha spazzato case, vite, villaggi, ma ha causato l'esplosione di quattro reattori nucleari a Fukushima. All'orrore spuntato dal sottosuolo e dal mare s'aggiunge ora una pioggia radioattiva che spinge chi abita presso le centrali a fuggire o barricarsi in casa. Ci sono momenti in cui si apre una fessura nel mondo, e non solo in quello fisico ma in quello mentale, sicché occorre ricorrere ai più diversi espedienti: all'intelligenza razionale, alla discussione pubblica, ma anche alla paura,...

Un nuovo Blog

L'evento di questi giorni in Giappone è uno degli spartiacque della Storia. Questo Blog si propone di promuovere una riflessione articolata per il passaggio dal prima al dopo "Terremoto,Tsunami, Disastro Nucleare del Giappone", favorendo, possibilmente, anche una svolta politica in questo paese, in direzione di un cambiamento dei paradigmi basilari del modello di sviluppo che ci hanno portato su questa via di apparente non ritorno.